« Io desidero che vi sia una festa della Misericordia: voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia ».
( Diario 49, p.75)
A distanza di 90 anni dalla rivelazione privata di Gesù a Suor Faustina Kowalska nel convento di Plock (22 febbraio 1931) si può affermare che la prima domenica dopo Pasqua è universalmente diventata La festa della Divina Misericordia .
Anche quest’anno nella solennità della domenica “in Albis” Papa Francesco ha voluto celebrare in forma privata la Messa della Misericordia nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia a Roma, elevata a santuario della Divina Misericordia per volere di San Giovanni Paolo II.
Un messaggio importante che mette la misericordia quale attributo divino al centro del suo pontificato esaltato dal gesto di guidare la recita del Regina Coeli in diretta televisiva dalla stessa chiesa al termine della celebrazione eucaristica.
Come da consuetudine per la Fraternità cappuccina della parrocchia di Sant’Ignazio da Laconi i festeggiamenti sono iniziati giovedì 8 aprile primo giorno del Triduo della Misericordia con l’esposizione dell’immagine di Gesù Misericordioso a lato dell’altare e la Coroncina cantata che ha introdotto i vespri e la Santa Messa.
Nel corso dei tre giorni i frati si sono alternati nel presiedere la celebrazione eucaristica con omelie dirette a esplicare il mistero della Misericordia di Dio.
Malgrado la pandemia con tutti i divieti stabiliti per contrastare la diffusione del corona-virus molto grande è stata la partecipazione dei fedeli domenica 11 aprile, per la solennità della S. Messa della Misericordia celebrata dal parroco padre Alberto Costa.
Tutto secondo le richieste rivelate da Gesù alla santa polacca riguardo alla celebrazione della festa.
La prima concernente l’esposizione dell’immagine e la sua venerazione liturgica seguita dall’invito ai sacerdoti che in questa ricorrenza “parlino alle anime di questa grande e insondabile misericordia Divina, e in tal modo risveglino nei fedeli la fiducia” (Q.II, p.227).
Proprio la fiducia che non può mancare in questo periodo di prova nella confidenza che accogliendo l’amore viscerale di Dio potremo dare qualcosa di nuovo al mondo.
Gianfranco Pinna