Le Ceneri … segno di riconciliazione.

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La Quaresima, riferita ai 40 giorni trascorsi da Gesù nel deserto delle tentazioni, è iniziata il 2 marzo scorso con il mercoledì delle Ceneri.

La celebrazione eucaristica con l’imposizione delle ceneri è stata celebrata dal parroco Padre Alberto Costa e dal concelebrante Padre Carlo Frau e servita da quattro chierichetti nel nuovo auditorium parrocchiale straripante di fedeli.

Sono esattamente due anni che l’emergenza pandemica ha sconvolto le nostre abitudini di vita, alla quale si è aggiunta la grande preoccupazione della guerra tra russi e ucraini, due comunità presenti e rappresentate in città.

Soprattutto quella ucraina, ben più numerosa, ha organizzato un sit-in davanti al palazzo comunale seguito da una marcia per la pace nelle vie del centro cittadino con tanti olbiesi a dimostrare solidarietà a questa comunità pacifica e ben integrata nel tessuto sociale della Gallura.

I frati hanno impartito le ceneri sul capo dei fedeli pronunciando la formula del rito “convertiti e credi al Vangelo” tratta dal vangelo di Marco che ha sostituito la precedente “ricordati che sei polvere e polvere ritornerai” contenuta nel libro della Genesi, ma quale attrattiva esercita sui fedeli farsi cospargere il capo di cenere?

Anche quest’anno tutte le manifestazioni del tradizionale carnevale sono state annullate in nome del protocollo anti-covid, tranne la sfilata dei bambini del martedì grasso al molo Brin; eliminando i bagordi carnevalizi come causa principalis rimane solo l’ammettere la propria fragilità nel vivere questo difficile momento storico riconoscendo il limite profondo dell’esistenza e con la cenere sul capo, simbolo di pentimento, decidersi a compiere un rinnovato cammino di conversione.

Secondo la tradizione le ceneri utilizzate per il rito sono ricavate dalla bruciatura dei rami d’ulivo benedetti la domenica delle palme dell’anno precedente, sta a noi interpretare questo “sacramentale” con la speranza che questa Pasqua di Risurrezione sia il passaggio ad una dimensione di maggiore serenità nelle relazioni con gli altri.

Gianfranco Pinna