Quest’anno la disponibilità dell’auditorium annesso alla nuova chiesa è stata l’occasione per vivere la sempre seguitissima novena di Natale in modo nuovo.
A partire dal 16 dicembre subito dopo la messa serale e sulle note del Regem venturum Dominum ai fedeli che avevano preso parte alla celebrazione eucaristica si aggiungevano frettolosamente tante altre persone che, per il ritardo dovuto al lavoro oppure per chissà quali altre motivazioni, facevano ingresso in quel preciso momento.
Nel pieno rispetto delle norme di contrasto alla pandemia, con la mascherina indossata stando a regolare distanza di sicurezza e col dispenser dell’igienizzante per le mani a presidiare l’accesso la tradizione di questa preghiera comunitaria continua a portare in sé il significato dell’attesa vigilante carica di speranza a maggior ragione in questo secondo anno segnato dal covid-19 e stigmatizzato dal boom dei contagi e dalle tante famiglie in quarantena preventiva!
Malgrado la città continui a portare il peso delle difficoltà relazionali dovute a questo virus mutevole la sera del 23 dicembre si è svolta la VI edizione del Presepe vivente francescano.
Le faticose settimane precedenti dedicate ai preparativi e all’allestimento della riproduzione di un villaggio della Giudea del primo secolo sono state ricompensate da un pubblico festoso e numerosissimo che ha assistito, a tratti silenzioso e a momenti più vivace, alla messa in scena della nascita di Gesù secondo l’esempio di san Francesco d’Assisi che per primo nel 1223 a Greccio volle che dei personaggi viventi rappresentassero l’evento divino.
La Messa della Notte di Natale è stata celebrata dal parroco padre Alberto Costa nel padiglione della ex concessionaria Audi ed è stata animata da un folto numero di musicisti e di cantori guidati da padre Carlo Frau.
L’indomani, visto che quest’anno cadeva di domenica oltre alla memoria liturgica di Santo Stefano ricorreva anche la solennità della Santa Famiglia, la parrocchia ha accolto il nostro vescovo Mons. Sebastiano Sanguinetti che ha celebrato la prima messa nella nuova chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Ignazio da Laconi.
Concelebranti don Theron Casula parroco di San Michele Arcangelo in Olbia insieme a padre Massimiliano Sira e a padre Albero Costa del quale ricorreva il dodicesimo anniversario dell’ordinazione presbiteriale e per questo è stato a lungo festeggiato alla fine della celebrazione eucaristica.
Come ormai da tradizione a Sant’Ignazio si è celebrato il Capodanno alternativo della veglia eucaristica dedicata alla Theotòkos, Maria SS Madre di Dio e la celebrazione ha avuto luogo nella nuova chiesa.
Un segno di speranza nel passaggio al nuovo anno mentre si cantava il Te Deum di ringraziamento per l’anno trascorso.
Gianfranco Pinna