La Settimana Santa … spiritualità malgrado il coronavirus.

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A distanza di un anno dall’inizio della pandemia da coronavirus abbiamo vissuto la Settimana Santa con attenzione scrupolosa alle indicazioni del protocollo diocesano per le celebrazioni liturgiche che ad onore del vero sono state ridotte all’essenziale escludendo le tradizionali processioni.

La parrocchia retta dai frati cappuccini di Sant’Ignazio da Laconi ha fatto precedere la Hebdomas Sancta con la sentitissima solennità dell’Annunciazione del Signore che, visto che non coincideva con una domenica di quaresima, è stata celebrata il 25 marzo scorso con una grande partecipazione di fedeli dovuta principalmente al fatto che benché sia la festa dell’annuncio della nascita del Signore ad Olbia assume principalmente una consistenza mariana.

La Domenica delle Palme ha purtroppo mostrato plasticamente come l’emergenza anti-covid abbia stravolto il modo tradizionale di vivere la festa senza la processione commemorativa dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. 

Interdetto lo scambio delle palme e dei rami d’ulivo, solo i pochi previdenti che li avevano appresso hanno potuto mostrarli ed agitarli nel corso delle messe in contemporanea alle ore 10.00 nella chiesa parrocchiale e nel padiglione ex Audi.

Il Triduo della Passione ha preso inizio al pomeriggio del Giovedì Santo con la messa vespertina della Cena del Signore celebrata nel capiente padiglione sulla strada panoramica, durante la quale si è omessa la lavanda dei piedi in ottemperanza alle disposizioni diocesane.

La sera del Venerdì Santo si è celebrata la Passione di Gesù con la Solenne Azione Liturgica e l’Adorazione della Croce rispettando il più ferreo distanziamento tra le persone.

Sabato Santo alle 19.00 nel padiglione ex Audi ha avuto inizio la Solenne Veglia Pasquale, la celebrazione più attesa dai fedeli, nel corso della liturgia sono stati benedetti l’acqua e il fuoco col quale si è acceso il cero pasquale sulle note dell’Exultet, il preconio pasquale che ha annunciato al mondo la Risurrezione di Cristo che ha vinto la morte.

L’ ite missa est è arrivato prima delle ore 22.00 per consentire ai fedeli il rientro entro l’orario stabilito del coprifuoco.

La Domenica di Pasqua i frati hanno celebrato ben cinque messe anche quelle principali del mattino sia in parrocchia che nel padiglione senza le tradizionali processioni rispettando strettamente le disposizioni di contrasto al covid19.

Malgrado la pandemia che sembra non avere fine e la crisi economica che morde con tutte le ripercussioni sul tessuto sociale della città, anche facendo a meno delle forme tradizionali la sostanza di questa Settimana Santa è stata una novità spirituale assoluta e ha fatto dimenticare quella in streaming dello scorso anno. 

Gianfranco Pinna

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