Questo settembre ha visto la Parrocchia di Sant’Ignazio da Laconi festeggiare in grande stile San Pio da Pietrelcina allestendo nell’ultima settimana del mese una serie di appuntamenti liturgici dedicati alla sua memoria.
I festeggiamenti hanno preso il via domenica 20 col triduo e sono culminati domenica 27 con la visita di p. Roberto Sardu, il frate cappuccino vice postulatore della causa di beatificazione del Servo di Dio Fra Nazareno da Pula e coordinatore regionale dei gruppi di preghiera di Padre Pio.
Durante il triduo di preparazione alla festa i tre componenti della fraternità cappuccina gallurese si sono alternati in predicazioni che evidenziavano aspetti peculiari del santo di San Giovanni Rotondo come la mistica, i carismi e la persecuzione subita dalla stessa chiesa.
La messa della memoria liturgica è stata presieduta da p. Carlo Frau concelebranti p. Alberto Costa e don Rinaldo Alias rettore del seminario diocesano di Tempio accompagnato da alcuni seminaristi.
Dalla mezzanotte di mercoledì 23 settembre per 4 notti consecutive, fino alla mattina della domenica è stata organizzata una veglia notturna di adorazione al SS Sacramento durante la quale si sono alternati decine di fedeli.
Tutto si è svolto in maniera ordinata senza creare assembramenti contrari alle normative antipandemiche e perciò i turni sono stati gestiti attraverso una chat su whatsapp che ospitava gli interessati .
Questa iniziativa ha riscosso un successo eclatante perché ha dimostrato a tutta la città che anche nel tempo che viviamo, dominato dalla paura del contagio dal virus, si può vivere la spiritualità stando con gli altri.
Domenica 27 la parrocchia ha accolto p. Roberto Sardu con le reliquie delle stimmate di Padre Pio a distanza di sei anni dalla sua ultima visita quando accompagnò la reliquia del saio del santo.
Padre Roberto ha presieduto la messa della sera coadiuvato dal parroco p. Alberto Costa e da don Rinaldo Alias accompagnato da tre seminaristi nella chiesa parrocchiale gremita e col sagrato che non ha potuto contenere tutti i partecipanti malgrado la fredda serata autunnale.
L’omelia ha incantato l’assemblea per la sequenza di aneddoti simpatici e resoconti di testimonianze dei figli spirituali del frate cappuccino, alcuni ancora in vita.
Al termine della celebrazione è seguita l’ostensione delle reliquie con la benedizione finale.
Davvero un bel modo di ricordare il santo a 52 anni dalla morte e constatare quanto sia amato e venerato da tutti a maggior ragione in questi tempi difficili.
Gianfranco Pinna